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LA STAMPA
Testo critico di Denitza Nedkova (31/3/2013)
… “Il colore è forma, è suono, è parola nelle opere di Dianella Madrigrano che dedica la propria ricerca artistica a questo assoluto protagonista.
Il ritmo della pittura essenziale è scandito a suon di chiare parole dette in toni puri. La tela si divide in campi di colori, in pagine disparate di appunti.
Oggi più che mai il medium è il messaggio, perifrasiamo, il quadro è la comunicazione sulla società e sui singoli individui.
Il lavoro di Madrigrano è indicativo in tal senso, dimostrando come l’arte pittorica può assumere la dinamica del medium e puntare sulla percezione nuovamente, come nell’arte classica, come nei media di massa.
Indipendentemente dal contenuto, è il mezzo a produrre i contenuti, ma quando questo non è più tecnologico bensì culturale, la sua natura va oltre il messaggio, oltre la scrittura, oltre la pittura per definire una nuova forma mentis” (…) – La Stampa
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Mostra – Lungo i sentieri dell’arte, Treviso, Casa dei Carraresi
Testo critico di Maria Lucia Ferraguti (30/10/11 – 10/11/11)
… “La pittura di Dianella Madrigrano è più simile ad una avventura stimolante propria di chi è assorbita totalmente dall’intento di esprimere, in forma autentica, il sentire dell’individuo. Innanzitutto è l’arrivo improvviso di un colore puro in rapporto con la superficie dove si dichiara il segno dirompente, il vigore del gesto, il pulsare delle figure, l’intreccio tra scrittura ed immagini.
Intense e sincere le superfici esprimono la gioiosa appartenenza di Madrigrano alla pittura: la passione coinvolgente unita ad una profonda cultura sono rafforzate dal sostegno verso la vocazione d’arte per l’appoggio e per l’incoraggiamento di amici estimatori.
La tecnica, per l’artista, diventa un mezzo per rinnovare il linguaggio creativo verso nuove aperture. Con finalità sempre innovative le opere realizzate in alluminio, nell’integrarsi con parti di cartone, si suddividono in pannelli ed ospitano nello spazio l’esplosione di una pittura, che conosce un tale equilibrio da regolare l’interno rapporto tra le parti. Entrano nei lavori le immagini spinte da un ignoto messaggio che le conduce, immemori della fonte, secondo itinerari in continuo andare, segnati dalla finalità di animare la superficie, certi di rispondere al solo richiamo della pittura. Madrigrano non si ripete: è simile ad un medium comunicativo, che rigenera con emozione ed intuitivamente il gesto e i segni. Le immagini conducono al vissuto personale e professionale e quindi presentano numeri in successione, date e luoghi e nomi propri. Su tutte s’impone “TRIBUNALE” in stampatello, sgocciolante di colore, dipinto con una rapidità pari alla necessità di trasmettere la realtà dell’attività svolta. Quindi da questa esperienza, per consequenzialità ecco “detenzione” ma entra anche, nelle campiture sature ed ardenti, la libertà autentica per l’immediatezza della scrittura, disposta nello spazio pittorico in diverse zone cromatiche. E allora avviene una disponibilità al cambio di grafia, allo scorrere continuo di segni e colori, alla commistione con parole in lingua francese, a passaggi tra il mondo colto e quello infantile tra disposizioni ascendenti, obliqui attraversamenti, che con il passaggio rapido d’improvvise colature cromatiche esprimono un richiamo al senso della vita intrecciandolo con il desiderio di stacco e di volo.
Vibrante, intensa, la pittura è filtrata in maniera intuitiva da un sapere compositivo dell’immagine, che s’accorda con l’impetuosità dell’action painting, dell’espressionismo, del graffitismo con l’apporto in più dell’impronta personale di Madrigrano, che subito emerge e la distingue.
Così con lo spettatore si stabilisce un richiamo ed avviene con l’attenzione, il suo coinvolgimento, nel senso d’intesa con l’opera” (…)
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Comunicato Stampa del 9.3.2012 (Raffaella Zannato)
(…) La recente esperienza pittorica di Dianelle Madrigrano (Milano) e il risultato di un interessante sforzo introspettivo. Le sue tele si configurano come una sorta di sperimentazione delle proprie emozioni espresse da un tratto nervoso e dall’uso di materiali disparati: cartone ondulato, tele, lastre di alluminio, fondali di libreria e tanti colori acrilici. La dimensione sospesa allora tra sogno e vissuto rappresentata nei suoi quadri, che per lei è liberatoria, apre al fruitore mondi possibili. Usa le parole per la sua apertura artistica.”